venerdì 14 agosto 2009

Commenti alle sventure

Strana situazione questa, tua moglie che scopre molte cose ma non tutte e soprattutto ne fraintende molte.
Per una volta trovare il coraggio di parlare e di dire anche verità brutte e scomode.
Non trovo che sia brutto parlare di un divorzio, come tutti i progetti, alcune volte falliscono e bisogna comunque saper affrontare.
Fa parte della vita, me lo diceva il tipo delle pompe funebri quando mi parlava di rielaborazione del lutto, in questo caso è più o meno lo stesso.
Quello che mi stupisce è altro, la gente che questo divorzio lo aveva incorggiato, consigliato, ora svanisce e si dilegua, come sempre facendoti sentire semplicemente un appestato.
In questo caso è anche peggio, perchè ti rendi conto che quelle persone si sono stufate di gente "depressa e triste".
A me fa sorridere, sono sempre stato negativo, depresso e triste, ho sempre trattato la morte con un tocco di proverbiale irriverenza, questo perchè penso sia giusto dare a tutto il proprio spazio e tempo, ma vedere tutti improvvisamente felici e contenti di quel povero (che magari fino a qualche giorno fa descrivevano "schifo") e poco, ora addirittura felici, fa sembrare dei divi anche un cretino che va bestemmiando al Grande Fratello e professando la libertà di espressione.
Non si tratta di luoghi comuni, si tratta del fatto che alcune esperienze sono decisamente meno facili di altre, e non è il tempo che ti cambia e mitiga dolori e amarezze.
Sarebbe molto bello vedere gente felice attorno a me, vederla e sentirla fisicamente, gente che ti abbraccia, ti stringe, ti bacia con pudore o senza, che ti fa sentire semplicemente parte del proprio mondo, il piacere di avere una mela e dividerla, il piacere di avere un sorriso per strapparne un altro, invece ti trovi solo divi preoccupati per chi sono, cosa sono e soprattutto del fatto che tu non appanni la loro immagine.
Non penso siano miseri, sono personi, dolci, belle, ma pur sempre persone. Mi sarei aspettato un po' di più da tutti coloro che hanno parlato, invece il bene arriva sempre da personaggi silenziosi ma sempre pronti a sorriderti e a farti sorridere, non per il piacere di farlo, ma per darti in bocca quel sapore amaro, che alla fine è dolce, perchè ci pensi e in tutto il marasma qualcuno ti ha compreso, ti ha aiutato con poco, ma ti ha fatto sentire uomo.
Un po' come quelli che vanno con le prostitute e dicono di amarle, ma alcuni se le sposano seriamente, altri continuano andare con le prostitute e a dire bugie per tenersele buone.
I primi sono i personaggi dolci che vorrei nei miei romanzi, i secondi le persone tristi, che mi lasciano pensare che il mondo non è troppo bello e troppo felice come me lo descrivono.

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