martedì 30 dicembre 2008

Ultima lettera ad una amica

Questo è il testo originale di una lettera (l'ultima) spedita ad un'amica.
Corredata di errori vari, è quello che penso, senza censura, in merito a me e al mondo che mi circonda.

"Sinceramente di quello che pensa la gente e di come mi giudica ne ho
piene le scatole, ritengo che questo non cambi di una virgola la mia
vita, tanto piú che ultimamente mi sono anche reso conto che mentre
tutti erano ben pronti a criticare, si guardavano bene dall'aiutare
quando tutto ció era necessario o semplicemente essenziale.
La telefonata l'ho vista, ma 4 ore dopo che era stata fatta, tutti
sanno che per me il telefono serve per chiamare, non per ricevere
telefonate. Richiamare? Perché? Faccio fatica a relazionarmi con gli
altri, ma non li cerco nemmeno sinceramente, so da me che ho una
resistenza limitata.Tu pensi che non abbia chiamato Paolo quando é rientrato (e lui si é
ben guardato dal richiamare...), tu pensi che mi dimentichi i
compleanni, tu pensi che mi sia dimenticato il mio anniversario di
matrimonio lunedi scorso?
Beh no, ma solo che per n volte che mi ricordo, n volte si dimenticano
gli altri, n volte gli altri hanno da pensare (giustamente) ai
fattacci loro, n volte hanno da raccontarmi i loro casini e dubbi
esistenziali. Ok, ma allora dove sta una parvenza di equa giustizia
in tutto questo?Certo che siamo in democrazia e certo che ognuno puó prendersela per
quello che vuole, ci mancherebbe, in fondo ognuno di noi costituisce
una unitá matematica e ognino (grande, piccolo, stronzo, angelico,pezzo di merda o semplicemente umano) conta esattamente per uno.Esagero? E ringrazia il cielo che ancora
non ti sei dovuta subire le arrabbiature reali, quelle in cui alla gente dico
per filo e per segno dove sbagliano, cosa penso, cosa dimostrano. Non ti piace tutto
questo? Sei libera di escludermi dalla tua rubrica telefonica, come
hanno fatto tanti.Questo mi rende senza dubbio antipatico, stronzo, da evitare, ma forse
mi rendo conto che la gente se non si sente al centro dell'attenzione
non si sente di esistere.
Il fatto che tu mi abbia citato, non é che mi abbia fatto piacere,
anzi per nulla, perché avevo fatto la mia scelta nel non venire e ti

avevo spiegato per bene cosa pensavo, che se c'é una cosa che odio é
la gente che prova a mettermi in bocca le parole. Una cosa é
raccontare, una cosa é far dire ad altri cose che magari direbbero, ma
che non pensano. Mi avrebbe fatto piú piacere leggere come era andata,
che avevate fatto, che era accaduto di nuovo. Ma quanti han perso
tempo nel fare questo a beneficio degli altri? Eppure immagino che a
tanti avrebbe fatto piacere, che sarebbe stato un modo civile di
confrontare sensazioni e sentimenti. Solo grandi pacche sulle spalle, e poi la notina a margine... "Ora Stefano dirá...."Stefano lo dice, sarebbe strano se non lo facesse,
ma Stefano non ama stare al centro del mondo altrui, altrimenti sarebbe venuto
a fare il suo show il 20 Settembre, invece se ne é stato zitto zitto nel suo angolino,
non ha chiesto nulla a nessuno e detto nulla a nessuno.Umanamente mi puó dispiacere che la gente si senta ferita dai modi bruschi e poco conformi allo "standard civile",
ma mi chiedo perché selo dico io deve avere un effetto tanto dilaniante, e se te lo dice il capo in ufficio te lo tieni e vai a casa col fegato che ti rode, ma telo tieni.

Esco dai binari? Vado a piedi da una vita, figuriamoci se questo é il problema. Credi che risponderó alle mail? Per quanto mi concerne questa storia finisce qua, potete essere tutti piú o meno scandalizzati, non cambierá la mia esistenza. Caterina se ne é accorta quando mi ha incrociato a Verona, non sono il tipo che attacca bottone, che parla, che coinvolge, so tenermi al margine, so stare dalla mia parte, se non fosse venuta lei, non mi sarei accostato a salutarla nel timore chefosse la persona sbagliata. Ma questo fa parte di me, la timidezza, il fatto di aver paura di essere colpito anche da un petalo.
In fondo credo che tutto questo sia solo un bene per gli altri, per me non l'ho
mai percepito come un male, ti sentirai offesa, umiliata, ma non credo
di poterci fare molto, in fondo penso che te lo avevo spiegato che una
festa in onore di un defunto era una grande sciocchezza dal mio punto di vista, e che era abbastanza difficile immaginare (almeno per me) come poteva esser possibile fare di un evento funesto, un giorno difesta, soprattutto pensando a quello che era accaduto dopo.
Ma vabbé, sono pensieri miei, non posso pretendere che gli altri capiscano, e forse non é nemmeno detto che gli altri debbano capire. Sei libera di farla e pensarla come preferisci, non so quanto mi resti da vivere, ma indubbiamente non credo che anche in questo breve tempo, potró cambiare la tua vita in maniera determinante. Ho imparato a mie spese a starmene da solo, a non sentire la mancanza degli altri, a non insistere nel convincere gli altri sui miei punti di vista.
Ho idee poco chiare e ben confuse, ma almeno ho idee, che poi questoa bbia un valore o no, non sta a me giudicarlo. Sta tranquilla, non tidisturbo piú, e visto che ho esagerato per il tuo standard, eviteró d icommentare qualsiasi cosa.Passa una buona giornata.

Stefano
"

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